Osservatorio Nazionale Ambiente e Legalità
Dal 1994, anno della sua costituzione, ad oggi l'Ufficio Ambiente e Legalità ha svolto una continua attività di analisi, denuncia e informazione sulle illegalità ambientali avvenute in Italia, con particolare attenzione al fenomeno dell'Ecomafia. Il termine, coniato da Legambiente ed entrato recentemente nel vocabolario Zingarelli, indica, com'è noto, quei settori della criminalità organizzata che hanno scelto il traffico e lo smaltimento illecito dei rifiuti, l'abusivismo edilizio e le attività di escavazione come nuovo grande business. Il fenomeno, oggetto di molti dossier elaborati dall'Ufficio, viene affrontato dal 1997 in modo sistematico nell'annuale "Rapporto Ecomafia".
Nei Centri di Azione Giuridica prestano la loro opera avvocati, magistrati e giuristi impegnati in difesa del "popolo inquinato". Protagonisti di grandi battaglie giudiziarie contro l'inquinamento e le aggressioni all'ambiente, i Centri svolgono attività di ricerca e proposta di nuove normative e sono a disposizione per fornire informazioni ai cittadini in lotta per un ambiente più sano e pulito.
Partendo dalle esperienze accumulate in questi anni dalle due strutture di Legambiente, è nata l'idea dell'Osservatorio Nazionale Ambiente e Legalità: una struttura di lavoro e una "rete" che si mette al servizio dei cittadini e dei professionisti del settore con un'aggiornata banca dati delle sentenze in materia ambientale, la principale normativa in campo ambientale con le novità legislative e i commenti, la possibilità di trasmettere segnalazioni di fenomeni di illegalità ambientale e così via.
Contromafie per libertà, cittadinanza, legalità, giustizia, solidarietà
CONTRO la mafia, contro tutte le mafie, contro la corruzione politica e gli intrecci clientelari che alimentano gli affari delle organizzazioni criminali e il malcostume, PER costruire, invece, percorsi di libertà, cittadinanza, legalità, giustizia, solidarietà che, a partire dal valore fondamentale della dignità di ogni essere umano, siano il più valido antidoto al proliferare della violenza e della sopraffazione mafiosa. Il messaggio degli Stati generali è duplice, inevitabilmente negativo (CONTRO) ma soprattutto positivo (PER): per mostrare quanto è stato realizzato sul versante civile e istituzionale nel combattere le mafie e le loro protezioni e, nel contempo, per elaborare e mettere a disposizione di tutti una serie di proposte che, a partire dalle riflessioni sui sei grandi temi di riferimento (libertà, cittadinanza, informazione, legalità, giustizia, solidarietà), possano costituire occasione di lavoro per i diversi soggetti, istituzionali e non, chiamati a partecipare. Ciascuna delle sei aree tematiche, è suddivisa in gruppi di lavoro, dai quali dovranno emergere le idee e le proposte per costruire i documenti finali. Legambiente curerà in particolare il gruppo di lavoro dedicato alle ecomafie all’interno dell’area “Per un’economia di solidarietà”.
Sporcarsi le mani per fare il bene comune
In Puglia dal 17 al 27 luglio 8 studenti delle scuole in lingua italiana hanno partecipato ai campi di volontariato organizzati da”. Nell’ambito del progetto Libera Terra, che realizza agricoltura biologica sui terreni confiscati alle mafie, ogni estate, molti ragazzi partecipano ai campi di volontariato. Quest’anno anche alcuni studenti delle superiori di Bolzano (geometri, classico, ragioneria) coordinati dalla referente della Sovrintendente per la consulta si sono mossi alla volta di Mesagne in Puglia per vivere un’esperienza di vacanza diversa. L’obbiettivo dell’esperienza è diffondere una cultura fondata sulla legalità e sul senso civico, che possa efficacemente contrapporsi alla cultura del privilegio e del riscatto che contraddistingue i fenomeni mafiosi nel nostro Paese. Dove la mafia, in Puglia la
Il vino dell’antimafia a Palermo.
Sacra Corona Unita, ha spadroneggiato è possibile ricostruire una realtà sociale ed economica fondata sulla legalità e sul rispetto della persona umana e dell’ambiente. Sui terreni confiscati e dati in gestione a cooperative sociali a Mesagne si è formata la cooperativa “Terre di Puglia - Libera Terra” formata da un gruppo di giovani del luogo che hanno iniziato a coltivare pomodori, grano e vigneti. Il raccolto è destinato poi alla produzione di tarallini, friselline, conserve, confetture e vino con il marchio Libera Terra. I prodotti nel loro cammino, dal campo alla tavola, seguono la via della legalità passando da aziende che nella lavorazione garantiscono un percorso all’insegna del rispetto della legge. Oltre ai soci, nelle cooperative lavorano operai in “regola” ed altri volontari che come noi intendono vivere un’esperienza particolare di solidarietà per approfondire realtà diverse dalle proprie. Lavorare stanca ma rende felici, sereni, in pace con se stessi. Questo abbiamo portato a casa per il nostro spirito, difficile da far capire a chi crede nell’estate come momento del riposo, dello svago, dell’incontro e del far niente. Anche noi ci siamo riposati, divertiti, abbiamo incontrato persone ma abbiamo anche dato una mano con il nostro lavoro a portare avanti la voglia di riscatto che è tanto cara a coloro che decidono di mettersi in gioco perché le cose possano cambiare, a vantaggio di una terra che amano e che merita di essere amata. Le realtà sono diverse sia di territorio che di esperienze umane. Ogni incontro lascia il segno: molte sono le persone che nel nostro soggiorno in Puglia, sia sui campi che in paese, abbiamo incontrato, ci siamo scambiati confidenze, ci siamo ascoltati, ci siamo conosciuti ci siamo lasciati con tanta voglia di ricominciare, di rivederci, di risentirci. Le giornate iniziavano presto, alle 5 già sui campi a raccogliere pomodori, lavoro con “5 raccoglitrici” fino alle 11.30, lavoro, lavoro sodo, per le nostre schiene e mani poco abituate, ma volonterose di imparare velocemente e rendersi utili. Ognuno ha fatto in proporzione alle proprie capacità, chi raccoglieva pomodori, chi trasportava casse dal campo al trattore, chi caricava le casse sul trattore chi, poi, le scaricava nell’azienda che si occupava della lavorazione. I nostri pomodori, li sentiamo un po’ anche nostri, sono stati essiccati al sole e poi messi sott’olio, il grano biologico, che abbiamo in parte insaccato, è stato portato al mulino per essere macinato e produrre farina per i taralli. Nei vigneti c’è chi ha fatto la guardia ad un generatore perché non venisse “rubato”, ottima opportunità di riposo per due dei nostri particolarmente stanchi non solo per il lavoro ma anche per le ore piccole passate a chiacchiere o in giro per il paese.Particolare: la cucina era frutto della nostra fantasia e della nostra buona volontà, nessuno è dimagrito o si è lamentato.Ora siamo a casa, nella nostra realtà, vogliamo dare testimonianza di come si possa passare una vacanza diversa impegnandosi nel sociale, dando un contributo ad iniziative che vogliono con tutte le loro forze far cambiare le cose, far cambiare il paese. Il nostro impegno deve essere la diffusione di una mentalità della legalità, della solidarietà, della testimonianza con la nostra presenza che siamo in tanti anche al Nord dell’Italia che crediamo nella possibilità che le cose possano cambiare con l’impegno, con la partecipazione attiva in prima persona. Per quello che noi sappiamo nella nostra provincia è la prima volta che un gruppo di studenti ha vissuto un esperienza come questa. Un particolare ringraziamento va alla Fondazione Cassa di Risparmio che venuta alla conoscenza del progetto lo ha sostenuto con il suo contributo.
Sacra Corona Unita
E' stata battezzata la quarta mafia e, secondo alcuni dati resi noti dall'Osservatorio sui fenomeni criminali dell'Eurispes, conta 47 clan e 1561 affiliati. È un'organizzazione minore rispetto alle altre mafie, per presenza sul territorio e per giro d'affari. Quasi tutti i suoi capi conosciuti sono stati arrestati.Fu Raffaele Cutolo ad allungarsi per primo sulla Puglia i tentacoli della Nuova Camorra Organizzata.
Nacque nel 1981 quando il boss napoletano affida a Pino Iannelli e Alessandro Fusco l'incarico di dare vita ad una organizzazione chiamata Nuova Camorra Pugliese. Poco più tardi arriva lo sganciamento dalla camorra. Prendono corpo così le prime organizzazioni mafiose pugliesi : la Sacra Corona Unita nel Salento e La Rosa a Bari. La Sacra Corona Unita viene fondata da Giuseppe Rogoli nel carcere di Lecce la notte di Natale del 1983. Rogoli, di Mesagne, condannato in primo grado all'ergastolo per l'omicidio del titolare di una tabaccheria di Giovinazzo, in provincia di Bari, era stato iniziato alla 'ndrangheta nel carcere di Porto Azzurro da un esponente di primo piano della mafia calabrese, Umberto Bellocco, di Rosarno.
venerdì 21 novembre 2008
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento